Verbi in turco: coniugazione

Verbi in turco: coniugazione

La coniugazione dei verbi in turco
(Eylemlerin çekimi)

I verbi in turco sono molto facili da coniugare ed apprendere.

Essendo il turco una lingua molto semplice e regolare, anche questo aspetto non fa eccezione. Motivo per cui un italiano impara con molta meno fatica le regole grammaticali della lingua turca di quanto non lo faccia un turco per quanto riguarda la lingua italiana.

Infatti, in turco, anche questo procedimento è matematico.

I tempi (zamanlar) o modi (kipler) nella lingua turca hanno ciascuno un suffisso (sonek) caratteristico proprio.

A differenza dei verbi italiani, i verbi turchi all’infinito (mastar/adeylem) hanno solo una terminazione. L’unico aspetto a cui prestare attenzione è la vocale (ünlü) che deve seguire la concordanza vocalica.

Quindi si può avere –mek o –mak come suffisso dell’infinito.

Esempi di verbi turchi all’infinito:

  • okumak – leggere
  • tanımak – conoscere
  • yürümek – camminare
  • konuşmak – parlare
  • yapmak – fare
  • içmek – bere
  • görmek – vedere

Applicazione

– Per iniziare a coniugare i verbi in turco si deve quindi togliere il suffisso dell’infinito in modo tale da ottenere la base o radice verbale (kök).

Esempi:

  • okumak –> oku-
  • tanımak –> tanı-
  • yürümek –> yürü-
  • konuşmak –> konuş-
  • yapmak –> yap-
  • içmek –> iç-
  • görmek –> gör-

– A questo punto bisogna scegliere il suffisso del tempo che ci interessa e posporlo alla base verbale prestando sempre attenzione alla concordanza vocalica.
Per esempio se scegliamo il presente continuativo che come suffisso ha “–yor” preceduto da vocale quando la base verbale finisce in consonante, avremo:

  • okuyor-
  • tanıyor-
  • yürüyor-
  • konuşuyor-
  • yapıyor-
  • içiyor-
  • görüyor-

– L’ultimo passaggio consiste nell’aggiungere le desinenze personali. Anche in questo caso, per ogni persona c’è una desinenza propria ben definita. I pronomi personali posti all’inizio, possono anche essere omessi perchè già dalle desinenze si capisce qual’è la persona che compie l’azione.
Ad ogni modo, i pronomi personali sono i seguenti:

  • Ben – Io
  • Sen – Tu
  • O – Lui/Lei (Egli, Ella, Esso, Essa)
  • Biz – Noi
  • Siz – Voi
  • Onlar – Loro

Ora, per esempio proviamo a coniugare il verbo “okumak (leggere)” :

  • Ben okuyorum – Io leggo
  • Sen okuyorsun – Tu leggi
  • O okuyor – Lui/Lei legge
  • Biz okuyoruz – Noi leggiamo
  • Siz okuyorsunuz – Voi leggete
  • Onlar okuyorlar – Loro leggono

I tempi nella lingua turca

In turco i tempi si possono suddividere in temi semplici e tempi composti.

I tempi semplici sono nove:
1) Presente continuativo – corrisponde al presente indicativo
Sen türkçe konuşuyorsun – tu parli turco

2) Tempo lato – si traduce con il presente ed il condizionale; indica un azione compiuta abitualmente
Sen turkçe konuşursun – tu parli/parleresti turco

3) Necessitativo – in italiano si rende con “dovere”
Sen türkçe konuşmalısın – tu devi parlare turco

4) Futuro – in italiano corrisponde al futuro semplice
Sen türkçe konuşacaksın – tu parlerai turco

5) Passato determinato – in italiano si rende con il passato prossimo o il passato remoto
Sen türkçe konuştun – tu hai parlato/parlasti turco

6) Passato indeterminato – in italiano si rende con il passato prossimo o il passato remoto ma si tratta di un passato incerto, azioni che ci sono state riferite.
Sen türkçe konuşmuşsun – tu hai parlato/parlasti turco (sembra che../ si dice che..)

7) Condizionale – in italiano si rende con il congiuntivo imperfetto
Sen türkçe konuşsan – Se tu parlassi turco

8) Imperativo – corrisponde all’imperativo italiano
Türkçe konuş! – Parla in turco!

9) Congiuntivo turco, desiderativo – Si rende con il congiuntivo in italiano ma esprime un desiderio
Sen türkçe konuşasın – Che tu parli turco

Differenza tra presente continuativo e presente lato (tempo lato/vasto)

Nonostante entrambi in italiano si possano rendere con il presente indicativo ed apparentemente la traduzione sembri la stessa, c’è un particolare fondamentale: a differenza del presente continuativo, il presente o tempo lato indica un’azione compiuta abitualmente e non solo una volta.

Esempio:

  • Ben işe gidiyorum – Io vado al lavoro (ora)
  • Ben işe giderim – Io vado al lavoro (non solo ora ma generalmente/in generale)

Differenza tra passato determinato e passato indeterminato

La differenza tra questi due passati sta nel fatto che il passato determinato esprime un’azione certa, che possiamo affermare con certezza perchè l’abbiamo vissuta di persona; mentre il passato determinato esprime un’azione che noi non abbiamo vissuto di persona o che non ricordiamo con certezza e che quindi qualcuno ci ha riferito. Per questo motivo in italiano pur tracendulo sempre con il passato prossimo o il passato remoto, rendiamo questo senso aggiungendo l’espressione “sembra che, si dice che”.

I turchi essendo abituati fin dalla nascita a fare questa specifica distinzione, non si trovano in difficoltà e quindi si capisce subito se l’azione di cui si sta parlando è stata vissuta con certezza dall’interlocutore o se lo ha semplicemente sentito dire. Per quelli che imparano in un secondo momento il turco, invece, la faccenda diventa un pò più complicata. Questi ultimi capiranno subito dal suffisso usato che si tratta di quel passato incerto, ma faranno fatica ad usarlo loro stessi nei propri discorsi. Motivo per cui spesso si riesce a distinguere anche uno straniero che parla quasi perfettamente la lingua turca.

Coniare dei verbi?!

Beh con la lingua turca si può! Se vi serve un verbo e sapete solo il sostantivo o l’aggettivo, potete usare sempre un suffisso opportuno ed ottenerlo da soli! Ecco un esempio. “Annaffiare o irrigare” sono azioni che si fanno per mezzo dell’acqua “su”; quindi basterà aggiungere a questo sostantivo il suffisso “-lamak/lemek” ed avremo il verbo che ci interessa “sulamak”! “Pernottare” da “notte” “gece” sarà “gecelemek”; “vegliare/far mattino” “sabahlamak”; “riassumere” “özetlemek”; “esemplificare” “örneklemek”; “pulire” “temizlemek” da pulito “temiz”.

Ulteriori informazioni

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